Mary Franzese: se sogni di fare qualcosa, falla!
May 30, 2016-
1) Lei è la co-founder di Neuron Guard, una start up italiana che ha brevettato un dispositivo medicale per il trattamento on the spot del paziente in caso di arresto cardiaco/trauma cranico/ictus. Che cosa l’ha spinta ad intraprendere questa avventura imprenditoriale?
La voglia di fare qualcosa di diverso, necessario, in grado di portare un immenso valore alla nostra società. L’avventura Neuron Guard è iniziata tre anni fa, tra una sfida e l’altra, mentre frequentavo il Master Misa in Imprenditorialità e Strategia Aziendale alla SDA Bocconi. Ero certa di terminare questo percorso all’interno di una società di consulenza, e invece nel giugno del 2013 mi sono ritrovata a partecipare ad un programma di affiancamento a startupper che avevano presentato la loro idea da “accelerare” ma che necessitavano di componenti del team per dare forma imprenditoriale all’idea e accelerarla. Così ho conosciuto Enrico Giuliani, fondatore di Neuron Guard e ideatore del dispositivo salva-vita volto al trattamento precoce – ovvero direttamente sul luogo dell’evento – di patologie quali i danni cerebrali acuti. Il programma ha avuto una durata di tre mesi e si è concluso a settembre del 2013 con la vittoria di un percorso di formazione imprenditoriale in Silicon Valley. Sono stati questi due percorsi a permettermi di acquisire competenze e la consapevolezza di voler cambiare la mia vita con qualcosa di completamente “disruptive” (come dicono gli americani) e in grado di arricchire, ma ancora prima salvare, la vita di milioni di persone. Amo viaggiare, non smettere mai di girare per il mondo, e questa mia esperienza imprenditoriale la associo esattamente ad un viaggio alla continua scoperta di valore. Per me, per il nostro team, ma soprattutto per la società medico-scientifica. Non a caso la nostra vision è quella di posizionare un kit Neuron Guard in tutti i luoghi pubblici così come è stato fatto con il defibrillatore automatico, per consentire da un lato di salvare tante vite, e dall’altro di permettere un trattamento precoce già al verificarsi dell’evento avverso.
2) Quali sono i role model a cui si è ispirata e si ispira?
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